lunedì 6 luglio 2015

RECENSIONE DEL FILM "SINFONIA DI TENEBRA" & "PRIGIONE 2 LA VENDETTA"

"Sinfonia di tenebra" e "Prigione 2 la vendetta" sono una produzione cinematografica underground Italiana; i due titoli uniti in pratica danno vita a un colossal di 4 ore e 40 genere Drammatico -Trash. Audace produzione, calcolando che è un film amatoriale, ma ci sono degli accorgimenti che avrebbero potuto rendere il tutto migliore e più fruibile. Prima di tutto si nota la difficoltà narrativa della sceneggiatura (4 ore e 40) lenta, più volte le scene sono ridondanti e durano troppo; un sacco di scene durano più di 4-5 minuti e Dio solo sa quante cose si possono raccontare in tutto quel tempo! Un uso della regia più agile, incisiva e nevrotica avrebbe aiutato a velocizzare il racconto - alla quale posso attribuire il voto di appena sufficiente. Oltre la lentezza, più volte infatti si riscontrano errori narrativi con il mezzo tecnico; se un personggio in un dialogo guarda a sinistra, il personaggio inquadrato in seguito dovrebbe guardare a destra e viceversa! La fotografia diventa appena sufficiente quasi alla fine della parte 3 di SINFONIA DI TENEBRA, in quel momento infatti, cambierà la cifra stilistica di tutto il film con l'introduzione (per fortuna) di un bianco/nero virato sul blu, che aiuta nella sintesi dell'immagine e dà un tono più oscuro e di tenebra... cosa che mancava totalmente visto che le scene si svolgono tutte di giorno in piena luce. I dialoghi sono scritti in un linguaggio fin troppo forbito per essere un Trash, ma la lunghezza dei monologhi è insopportabile. L'intreccio narrativo è instabile, inutile dire che sarebbe stato meglio girare 2 film da 90 minuti e con lo stesso titolo anche per il secondo capitolo tipo: "SINFONIA DI TENEBRA 2 La vendetta di Prigione". Perche? Meglio affidarsi alle regole canoniche che disperdere energie, tempo, e ne va il risultato del film. Le location sono molto belle, in particolare tutta la parte dei paesaggi, il bosco, le rocce, la caverna, il paese e il palazzo antico abbandonato - che però sarebbero potute essere sfruttate meglio - con una piccola steadycam e una fotografia più accurata, troppe inquadrature dal basso e laterali. Buono il montaggio, la scelta delle musiche è buona così come il sound engineering, la colonna sonora si sarebbe dovuta sentire di più in tutto il film. Gli effetti speciali analogici e digitali si integrano bene e danno un po di ritmo insieme alle varie scene d'azione, era meglio decidere di puntare più su un Drammatico esasperato tipo "La casa", piuttosto che fare metà e metà e rendere diluito il tutto - molte scene non sembrano ne trash ne drammatiche, ma solo sbagliate apposta, come certi movimenti forzati degli attori. Per quanto riguarda gli attori va un plauso ad Alessio Baffa Scinelli (Il prete) che regge alla grande tutto il film (miglior attore non protagonista) a Piergiorgio la Scala (Gunter) Fabrizio la Monica (Hargard) che è anche regista, sceneggiatore, montatore e altre mille cose; propone una caratterizzazione degna di nota per essere un film amatoriale - e per aver messo in insieme decine di attori e figuranti in forza alla produzione. La storia è un classico zombie splatter, che ricordiamo è un genere tornato alla ribalta qualche anno fa; ambientato in europa dell'est (dice la storia) e invece le location Siciliane e gli attori danno uno stile personale e underground tipico dell'isola, se non fosse stato per l'effetto rigato delle immagini che ricorda Tarantino - come i titoli e i fermo immagini per la presentazione di ogni personaggio; la spada che ricorda Kill Bill, e la scelta di mostrare il sangue nelle immagini bianco/nero che ricordano Sin City; scelta obbligata quest'ultima. In sintesi è un'opera che vale la pena di vedere per osservare una produzione underground tutta Italiana, che incuriosisce perchè vi è presente oltre lo spirito di una squadra di ragazzi che hanno deciso di girare un film; lo zombie splatter, il fantasy e l'underground trash ambientato.



Regia: Fabrizio la Monica
Sceneggiatura: Fabrizio la Monica - Alessio Baffa Scinelli

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